Non mi dilungherò nuovamente sul ribadire le sensazioni molto positive che il
Salone del Mobile di quest’anno ha suscitato in me, vorrei invece soffermarmi su una delle componenti fondamentali nel design, la forma.
Devo dire che osservando i vari oggetti esposti, ho notato una particolare forma molto ricorrente, quella dell’esagono.
L’esagono, o Sigillo di Salomone, Esagramma o Stella a sei punte, è una forma geometrica che mi è sempre piaciuta, i vecchi pavimenti in cementine che si trovano di frequente nelle vecchie abitazioni e che sono tanto tornati in voga, mi hanno sempre affascinato, per la loro versatilità, per la possibilità di creare infinite combinazioni estetiche, prospettiche e cromatiche, e il rivederli proposti e rivisitati è stato un piacere.
Facendo un passo indietro, per analizzare la forma dell’esagono, si scoprono aspetti affascinanti legati alla sua geometria e simbologia. L’esagono è infatti formato dall’intersezione di due triangoli equilateri, uno con la punta verso l’alto, che rappresenta il cielo, l’aria, il fuoco, il mondo spirituale, il maschile, e uno con la punta verso il basso, che rappresenta la terra e l’acqua, il mondo materiale, il femminile.
Si può quindi dire che questa forma rappresenti l’equilibrio perfetto unendo al suo interno tutti gli elementi esistenti, una sorta di equilibrio tra le forze cosmiche di acqua e fuoco, è considerato un potente talismano e secondo la leggenda, il re Salomone se ne servì per scacciare i demoni e invocare gli angeli.
Una forma dalla forte simbologia e potere spirituale, quindi, che ha ispirato molti designer alla creazione di oggetti dalle funzioni e utilizzi più vari.
Oltre che per pavimenti e rivestimenti, realizzati in diversi materiali, cemento, cotto smaltato, ceramica, merda, si avete letto bene, proprio quella (vedi Museo della Merda), la forma dell’esagono l’ho ritrovata in sgabelli, pouf (da B&B), tavolini, sedute imbottite, come quella di Vitra ipertecnologica disegnata da Carlo Ratti, vassoi, reinterpretazione di carte da gioco (da Rosanna Orlandi), vasi, lampade, manifesti, come quello della bellissima mostra allestita in Triennale, “Stanze”.
Non spenderei altre parole, lascerei che una piccola selezione di immagini dica tutto.
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