Una Casa, un Amore

IMG_2815Forse non tutti mi potranno capire. Chi mi segue sa quanta passione mi accompagni nel mio lavoro, quanto io creda che il beneficio psicofisico delle persone dipenda anche dalla qualità di un ambiente confortevole, chi legge questo blog si sarà reso conto come il suo scopo principale sia il condividere esperienze positive legate alla casa ma anche a tutto quanto, più o meno connesso ad essa, possa contribuire allo stare bene. Più di tutto avrete conosciuto i miei progetti, in particolare quello a cui si deve la nascita di questo blog, il progetto più amato, il più vissuto, quello a cui devo tutti i successi, i traguardi, i riconoscimenti, le soddisfazioni, la crescita della mia professione di architetto, il mio mini loft, detto anche Crem’8.
Noterete una vena di tristezza tra le righe delle considerazioni appena espresse e la causa, è proprio il mio amatissimo progetto.
Nato da un’esigenza logistica, è diventato un nido da cui è sempre più difficile allontanarsi.
Nel 2011, per non viaggiare tutti i giorni, specialmente in inverno, tra Milano e Oltrepo’ Pavese dove si trova la nostra casa di campagna, decidemmo di trovare un piccolo spazio di appoggio milanese, inizialmente ci sembrava veramente piccolo, ma come ho iniziato ad immaginare il progetto e soprattutto quando questo ha preso forma, la sensazione di mancanza di spazio è svanita, entrare al Crem’8 dava subito un senso di benessere, tranquillità, protezione e intimità.
Intimità, forse è la parola che più di tutte lo descrive nel profondo, faccio molta fatica ad immaginare in un altro ambiente l’intimità vissuta al Crem’8.
E già, forse dopo tutte queste parole ancora non vi ho svelato il perché di questa vena di tristezza costante tra le righe di quest’articolo, il 3 di maggio venderemo il Crem’8 e non vi nascondo la commozione che mi accompagna ogni volta che in questi giorni vado da lui per portare via gli effetti personali. Lo so sembra che io stia parlando di una persona amata, beh amato lo è di sicuro e tanto, e paradossalmente è proprio lui la “causa” di questa separazione, come vi dicevo prima, a lui devo molto, soprattutto la mia crescita professionale, crescita che mi porta ed esigenze diverse, ora lo spazio di cui ho bisogno è una casa studio e non più una casa nido, mi ha protetto tutti questi anni, confortato e ispirato ed ora che mi ha fatto crescere, come un genitore che ama i propri figli, mi deve lasciar andare per continuare la costruzione di quella bellissima strada che insieme abbiamo iniziato a costruire.
Vi scrivo questo, perché l’esperienza assieme al Crem’8 e la tristezza che mi accompagna in questo momento in cui devo lasciarlo, prova quanto l’ambiente in cui viviamo sia importante e quanto possa contribuire al miglioramento della nostra qualità di vita, ispirandomi a una celebre frase di un grande della storia, mi verrebbe da dirvi “fate della Vostra Casa quello che vorreste diventasse la Vostra Vita”
Ora mi preparo ad un nuovo percorso, ad una nuova avventura affascinante di cui a breve vi aggiornerò.

4 risposte a "Una Casa, un Amore"

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  1. Sembra passato tantissimo tempo, perché molti sono stati gli avvenimenti accaduti da quel giorno che, vedendo l’articolo “Chic verticale” su Casaviva, ero rimasta a bocca aperta, avevo deciso di staccarlo comunque dalla rivista e conservarlo nella mia agenda per ogni futura evenienza.
    Già, l’evenienza futura tanto agognata era l’acquisto di un appartamento che sapevo già non potesse essere altro che piccolo, dato che avevamo privilegiato la zona di Milano rispetto alle dimensioni.
    Quindi, quando il piccolo appartamento da puro desiderio si era veramente materializzato e dopo varie e “spericolate” vicissitudini, a partire dalla transazione, ci siamo chiusi la porta alle spalle, abbiamo realizzato proprio lì in quel preciso momento di quanto fosse piccolo e “Dove li mettiamo tutti i libri, che abbiamo… che avremo?”.
    Allora sì, ho pensato all’articolo strappato e ho cercato quella ragazza che appariva sorridente dalla finestra del mini appartamento ristrutturato da lei stessa, per provare a sentire se per caso ci avrebbe aiutato a restare in quella casa, ormai nostra, nel migliore dei modi possibili.
    Devo dire che le ho scritto come se fosse stata un’amica, perché mi veniva più naturale così, ma che non ero poi così convinta di ricevere una risposta.
    E invece? Invece non solo ha risposto, ma è stata la madrina-progettista del nostro appartamento completamente trasformato: la casa dei libri.
    Nel periodo piuttosto lungo della ristrutturazione abbiamo inoltre avuto modo di essere invitati a visitare quello che eravamo tanto curiosi di vedere dal vero e cioè il suo famoso e strapubblicato mini appartamento.
    Vederlo è stato davvero un colpo: un luogo a cui eravamo affezionati nonostante lo avessimo visto soltanto nelle fotografie e che noi stessi abbiamo mostrato mille volte un po’ a tutti.
    Geniale e non dico altro.
    Speriamo davvero che chi ci entrerà sappia trattarlo con cura, io mi terrò sempre l’articolo, perché mi ricorda un sogno avverato e sono anche un po’ bloccata dalle emozioni se penso a questo passaggio, ma so che Silvana farà un altro miracolo!

    1. La fortuna di fare questo bellissimo lavoro, è quella di poter incontrare persone speciali con le quali si instaura un rapporto di reciproco affetto, alle quali, semplicemente svolgendo il proprio lavoro con passione, si riesce a realizzare un sogno.
      Poter realizzare i sogni delle belle persone è una sensazione meravigliosa e sono felice di averlo potuto fare per Gloria e Stefano. Grazie di cuore

  2. Niente di meglio che le coccole di casa per star bene e rimettersi in forma!!
    Sono d’accordo con te, le nostre “quattro mura” ci regalano ciò che noi gli abbiamo donato nel farla, per te che l’hai fatta con tanto amore e tanta passione, non potrai che ricevere in cambio tanta energia positiva per rimetterti!
    Ti vogliamo più in forma che mai prestissimo!!!

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